COPERTINO (LE) - Riqualificazione urbana dell'asse viario di via Regina Margherita - progetto vincitore
anno: 2000 |
con: Studio De Marco Associati, Luigi De Jacob, Giuseppe Stefanizzi |
Progetto vincitore |
Concorso di idee |
ruolo: Capogruppo |
Il
progetto prende le mosse dalla necessità di riflettere sull’antico
stato dei luoghi e sulla loro originaria valenza simbolica e fruitiva
al fine di riproporne una funzionalità idealmente rispettosa del
passato e concretamente integrata con le moderne esigenze di una
quotidianità più dinamica e flessibile. Nel tentativo di
rivitalizzare un percorso mediano all’interno della città, che "ab
antico" ha funzionato come ideale asse di aggregazione della
vita comunitaria, accogliendo lungo il suo snodarsi larghi, piazze,
chiese e altri edifici di pubblico interesse, si
punta su obiettivi
concreti che consentano la carrabilità del centro storico,
l’opportuna e approfondita sistemazione del verde al suo interno,
lo sviluppo delle potenzialità aggreganti di alcuni edifici, con
particolare riguardo al castello angioino, tramite la valorizzazione
e l’uso di materiali locali e la conservazione e valorizzazione dei manufatti
architettonici esistenti. Alla base della riflessione progettuale vi
é la consapevolezza di dover intervenire su di un sito urbanistico
di chiara matrice medioevale, in cui risalta l’elemento mediano di
via Margherita di Savoia, l’antica “via dello chiancato” che
indicava e ancor oggi segna l’asse direzionale dell’abitato. Individuando
un sistema organico di piazze e spazi a funzione diversa incentrato
su piazza Castello e Piazza del Popolo come fulcri della vita
cittadina connessi tra loro dall'asse di via Margherita di Savoia, il
progetto media esigenze diverse attraverso una serie di interventi
"leggeri" e facilmente riconoscibili che non stravolgano la
configurazione storica del quartiere, pensati in modo da non esaltare
il nuovo, ma di integrarsi in modo appropriato con il contesto.
Da
questo luogo ha inizio il segnale prospettico che, spezzandosi nei
punti principali della via, porterà il visitatore fino al castello
ad al parco del fossato. Questo "filo rosso" coincide con
il segno del canale per la raccolta delle acque reflue consistente in
una fila concava di lastre di marmo rosso di Verona. Questo unico
segno rosso nella distesa di "basoli" recuperati e disposti
secondo un disegno nuovo sarà nettamente percepibile ed accompagnerà
nella scoperta della via principale e di tutti i vicoli ciechi il cui
fondo è caratterizzato talvolta da portali settecenteschi in pietra,
talaltra da affreschi restaurati.