GIOIA DEL COLLE (BA) - REALIZZAZIONE DELL’ASSE ATTREZZATO "FERROVIA – PIAZZA PLEBISCITO"
								| anno: 2023 - SECONDO CLASSIFICATO | 
| con: Ing. Savino Di Tria – Geol. Francesco Bianco – Arch. Flavia Murante - Agr. Francisco Sansiviero | 
| importo: 3.600.000,00 | 
| Tipo di consiltazione: Concorso in due fasi | 
| ruolo: Capogruppo del RTP | 
						L’abbandono
						progressivo delle aree urbane centrali provocato da nuovi modelli di
						vendita e di terziario, mette in crisi la vita e la funzione di vie e
						piazze, spazio pubblico un tempo condiviso, dove chiese e mercati
						erano attrattori, punti di incontro e nucleo dell'immagine della
						città. Il nostro progetto vuole rifondare questi spazi dove cura
						dell’ambiente, bellezza e tradizione rappresentano i nuovi
						attrattori.
						Modalità
						di organizzazione traffico: decongestionamento, sosta, sicurezza.
						Stretta
						tra i tracciati paralleli della Ss 100 e della ferrovia, ribaditi
						anche da quello autostradale, Gioia è storicamente attraversata
						dalla strada che collega Matera-Altamura con Noci e la Valle d’Itria
						sfiorando il C.S. (via Garibaldi). Anche per questo il transito delle
						auto è importante e non va totalmente eliminato.
						Scopo
						principale del progetto è incrementare gli spazi pedonali, renderli
						sicuri, collegarli. Per ottenere questo risultato è evidentemente
						necessario operare sui flussi di traffico, modificandoli; ma tenendo
						conto anche del fatto che il mezzo di trasporto privato costituisce,
						nei piccoli e medi centri, il più importante elemento di mobilità
						assistita, difficilmente sostituibile da altre modalità
						(monopattini, biciclette sempre più motorizzate). Il traffico
						carrabile deve essere ridotto, ma non completamente allontanato,
						perché flusso vitale per il piccolo commercio e per la vita sociale
						delle aree urbane centrali: un bisogno particolarmente sentito nei
						centri minori.
						
						Nella prima fase si
						è prefigurata la modifica del traffico necessaria per ampliare e
						unificare aree e percorsi pedonali. In questa fase si è analizzata
						la rete stradale principale nei percorsi e sensi di marcia (vedi
						tav.1), ampliando l’analisi all’intera maglia urbana, per meglio
						comprendere le origini, restringendola poi progressivamente sull’area
						interessata. 
						
						
						La ridotta sezione
						della maglia stradale dell’area centrale porta ad avere nella quasi
						totalità sensi unici e percorsi complessi. Consideriamo i due
						percorsi principali (direttrice Bari-Taranto e incrocio con
						Altamura-Noci): gli schemi della tav.1 mostrano le modifiche che la
						proposta progettuale comporta e le soluzioni compensative,
						consistenti nell’attraversamento in un secondo punto di via Roma e
						nell’inversione di un senso di marcia di una strada. I traffici
						locali si appoggiano a questi due percorsi principali seguendone le
						sorti. Si è cercato di ridurre al minimo le variazioni di senso di
						marcia per limitare i disagi che ogni modifica al traffico
						inizialmente comporta. Il vantaggio è la nascita di un percorso
						pedonale continuo di circa 500 m comprendente tutte le tre piazze
						centrali, con una superficie complessiva di circa 14.500 mq.
						
						 Il progetto
						elimina i percorsi carrabili che lambiscono su tre lati pz Plebiscito
						e attraversano pz Umberto,
						incompatibili con la pedonalizzazione di queste aree. Si conferma
						invece l’esistente attraversamento di via Roma (via da Vinci) e a
						questo se ne aggiunge un secondo per sopperire alla eliminazione dei
						percorsi carrabili lungo le due piazze. Gli incroci sono resi più
						sicuri dal rallentamento dei veicoli ottenuto con due dossi
						artificiali prima e dopo l’incrocio.
						L’attenzione
						di automobilisti e pedoni è richiamata da faretti LED incassati nel
						pavimento a segnare il percorso delle auto. Si mantengono gli
						esistenti dissuasori in pietra.
						
						La piazza della
						stazione può sia restare nella sua attuale conformazione,
						conservando anche gli ingombranti arredi in cls sui due lati di via
						Roma o, utilizzando via Riondino solo in uscita e modificando le
						strutture di arredo del lato nord, essere riorganizzata tramite una
						rotatoria che comprende uno spazio di sosta per la discesa (2 auto) e
						uno spazio per la sosta breve di sei auto (vedi dis, 1 tav 2). La
						rotatoria funziona anche mantenendo il doppio senso di via Riondino.
						
						A compensazione
						della perdita di posti auto a favore della pedonalizzazione, il
						progetto prevede due aree di parcheggio agli estremi dell’area di
						intervento. Una, adiacente alla stazione, utilizza un’area
						ferroviaria impegnata da un binario morto, facilmente acquisibile e
						offre 55 posti auto, lasciando intatto un percorso parallelo di 4 m
						per le esigenze ferroviarie. Lungo il muro di cinta corre un filare
						di lecci, piantati con un passo di circa 10 m. Parallelamente, ogni 4
						posti auto (10 m) è previsto un nuovo leccio, sfalsato rispetto a
						quelli esistenti: si forma una più compatta parete verde, che mitiga
						la presenza della ferrovia. Per la parte carrabile si prevede un
						pavimento drenante (tipo Idro-Rain); per la zona di sosta, massetti
						autobloccanti forati, tipo Evergreen.
						
						In piazza Plebiscito
						è previsto un parcheggio interrato per circa 70 posti auto.
						Facilmente
						accessibile da via Garibaldi e dalla rotatoria di piazza Battisti.
						Considerando la specifica raccomandazione della Commissione, si è
						approfondito il progetto dimensionando le strutture e controllandone
						il costo con un computo metrico. Il terreno è costituito da depositi
						calcareo-arenarei o sabbie calcarifere. La realizzabilità è
						confermata dalla presenza attigua del parcheggio interrato sotto la
						sede Inps. La valutazione porta a una stima inferiore alla somma
						indicata per l’edilizia nel “quadro economico” del bando. Il
						parcheggio prende luce e aria dalle aperture sulla rampa di accesso e
						da due grandi aperture a cielo libero, utili anche a togliere il
						senso claustrofobico degli spazi interrati. La maggiore (diametro 8,5
						m) contiene la scala e l’ascensore, insieme ad un albero (ligustro)
						che lancia all’esterno la sua chioma. La seconda apertura, di 6 m,
						ha sul bordo una fioriera con piante pendenti verso il vuoto.
						Tecnicamente, sarebbe possibile servire con la stessa rampa, ma con
						una maggiore pendenza, anche un secondo piano interrato.
 
 
 
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						     
						    